Il Teatro Popolare d’Arte di Lastra a Signa (FI) ospita Un’Opera da Quattro Soldi, un progetto di teatro musicale che, ispirandosi all’Opera del Mendicante di John Gay e all’Opera da Tre Soldi di Bertolt Brecht, porta in scena una riflessione tagliente sulla criminalità contemporanea e sulla società che la alimenta. La drammaturgia e la regia di Gianfranco Pedullà, insieme alle musiche originali di Francesco Giorgi, costruiscono uno spettacolo che fonde satira, denuncia sociale e un’irresistibile vena grottesca.
Un viaggio tra passato e presente
La vicenda si sviluppa in un mondo che sembra non aver imparato nulla dalla storia: un sistema che si autoalimenta di corruzione, inganni e compromessi, in cui tutto sembra risolversi in un tacito equilibrio tra potere e criminalità. Il protagonista, Capitan Macheat, simbolo della malavita moderna, si muove tra loschi traffici e accordi sottobanco, mentre intorno a lui si snodano i giochi di potere tra il capo della polizia Lockit, i perfidi signori Peachum e la loro figlia Polly.
L’azione si svolge durante la celebrazione della nomina di un nuovo presidente, un’occasione in cui le bande criminali della capitale affondano le mani nelle pieghe della corruzione, approfittando dell’inerzia di una borghesia incapace e della disorganizzazione del popolo. In questo scenario, Macheat diventa il capro espiatorio perfetto: destinato alla forca per offrire una parvenza di giustizia e ristabilire l’ordine. Ma, come spesso accade nel teatro brechtiano, il finale ribalta le aspettative: la condanna si rivela una finzione teatrale e, con un ballo sfrenato, si chiude il sipario su una realtà che continua, ciclicamente, a ripetersi.
Tra musica e teatro: una commistione vincente
Uno degli elementi distintivi dello spettacolo è l’integrazione tra recitazione e musica dal vivo, con una colonna sonora eseguita da musicisti/attori che arricchiscono la narrazione con strumenti che spaziano dalla fisarmonica al violoncello, dal mandolino al bombardino. La partitura di Francesco Giorgi, che riecheggia le sonorità popolari e cabarettistiche tanto care a Brecht e Weill, dona alla messa in scena un ritmo dinamico, alternando momenti di pura ironia a scene di intensa drammaticità.
Il cast vede la presenza di interpreti di grande spessore: Ciro Masella, Astra Lanz e Vincenzo Infantino, affiancati dai musicisti/attori Marlene Fuochi (fisarmonica, pianoforte e voce), Niccolò Curradi (violoncello), Pedro Judkowski (contrabbasso, bombardino e voce) e Francesco Giorgi (violino, mandolino e voce).
Uno specchio impietoso della società
Un’Opera da Quattro Soldi non è solo uno spettacolo di intrattenimento, ma una riflessione amara sulla società contemporanea. Pedullà riesce a tradurre le dinamiche del potere corrotto e delle bande criminali in una messinscena che oscilla tra comicità e tragedia, regalando al pubblico uno sguardo disincantato sul presente.
Attraverso la lente del teatro, questa pièce ci ricorda che il mondo raccontato da Gay e Brecht non è poi così distante dal nostro, e che dietro le maschere della commedia si nasconde una realtà ben più inquietante.